Agrigento

Te prego, o splendida, più bella tra le città dei mortali!

Pindaro (V - IVsec. A.C.)poeta greco, tra i maggiori esponenti della lirica corale.

Storia

Era una delle principali città della Magna Grecia durante il periodo d’oro dell’antica Grecia con stime della popolazione comprese tra 200.000 e 800.000 prima del 406 a.c.

Agrigento fu fondata su un altopiano a picco sul mare, con due fiumi vicini, l’ Hypsas e l’Akragas, e una cresta a nord che offre un certo grado di fortificazione naturale. La sua fondazione ebbe luogo intorno al 582-580 a.C. ed è attribuita ai coloni greci di Gela, che la chiamarono “Akragas”

Akragas crebbe rapidamente, diventando una delle colonie greche più ricche e famose della Magna Grecia.

Venne alla ribalta sotto i tiranni del VI secolo Falaride e Terone, e divenne una democrazia dopo il rovesciamento di Thrasydaeus, figlio di Terone. A questo punto la città raggiunse le 100.000 – 200.000 persone. Sebbene la Akragas rimase neutrale nel conflitto tra Atene e Siracusa, la sua democrazia fu rovesciata quando la città fu saccheggiata dai Cartaginesi nel 406 a.C. Akragas non ha mai recuperato del tutto il suo precedente status, sebbene abbia avuto una ripresa in qualche modo sotto Timoleonte nell’ultima parte del IV secolo.

Didrachm, 490-483 a.C. recante il tipico granchio simbolo di Agrigento

La città fu contesa tra romani e cartaginesi durante la prima guerra punica. I romani assediarono la città nel 262 a.C. e la catturarono dopo aver sconfitto i cartaginesi nel 261 a.C. e venduto la popolazione in schiavitù. Sebbene i Cartaginesi riconquistarono la città nel 255 a.C., l’ultimo trattato di pace diede la Sicilia Punica e con essa Akragas a Roma.

Soffrì gravemente durante la Seconda guerra punica (218–201 a.C.) quando Roma e Cartagine combatterono per controllarla. I romani alla fine catturarono Akragas nel 210 a.C. e lo ribattezzarono Agrigentum , sebbene rimase in gran parte una comunità di lingua greca per secoli in seguito. Divenne di nuovo prospero sotto il dominio romano e i suoi abitanti ricevettero la piena cittadinanza romana dopo la morte di Giulio Cesare nel 44 a.C.

Dopo la caduta dell’impero romano d’occidente, la città passò successivamente nelle mani del Regno vandalico, del Regno Ostrogotico d’Italia e poi dell’Impero bizantino. Durante questo periodo gli abitanti di Agrigentum abbandonarono in gran parte le parti inferiori della città e si trasferirono nell’antica acropoli, in cima alla collina. Le ragioni di questa mossa non sono chiare ma probabilmente erano legate alle incursioni costiere distruttive dei Saraceni e di altri popoli in questo periodo. Nell’828 d.C. i Saraceni catturarono il residuo ridotto della città; la forma araba del suo nome divenne كِركَنت ( Kirkant ) o حِرحَنت ( Jirjant ).

In seguito alla conquista normanna della Sicilia, la città cambiò nome in  Girgenti . Nel 1087, il conte normanno Ruggero I ,stabilì un vescovato latino in città, e nominò alla carica Gerlando (Besançon, 1030 / 1040 – Agrigento, 25 febbraio 1100), nativo di Besançon, suo parente.
Dopo la riconquista di Agrigento (1086) dall’occupazione araba e il ristabilimento della gerarchia ecclesiastica nell’isola, fu nominato dallo stesso conte, vescovo della città nel 1088.

Statua di San Gerlando presso la cattedrale di Agrigento

 

Nel XIV secolo si diffuse in Sicilia uno stile architettonico che prese il nome di Stile chiaramontano. Si tratta di applicazioni in pietra bianca di Comiso con modanature a zig zag, incastonate nelle ghiere merlettate di portali e bifore a sesto acuto, con il fine da rendere più suggestive e abbellire le facciate esterne ed interne di Chiese, Palazzi, Monasteri, conventi e ospedali.

La popolazione diminuì durante gran parte del periodo medievale, ma si riprese in qualche modo dopo il 18° secolo.

Nel 1860, come nel resto della Sicilia, l’arrivo di Giuseppe Garibaldi durante la Spedizione dei mille segnò la fine del dominio borbonico.

Nel 1927, con il “Decreto legge n. 159 del 12 luglio 1927” si introdusse l’attuale versione in italiano del nome latino: Agrigentum.

Su suggerimento di Andrea Camilleri, scrittore siciliano di origini empedocline, il centro storico della città è stato ribattezzato con il nome siciliano “Girgenti” nel 2016.

Cosa Vedere

1. Museo archeologico “Pietro Griffo”

Progettato da Franco Minissi nel 1967 è ubicato nel luogo ove sorgeva l’agorà dell’antica Akragas.

2. Riserva naturale di “Punta Bianca”